Erano ormai giorni che progettavo il suo arrivo. Ci speravo proprio che fosse di sabato pomeriggio.
Il sabato pomeriggio si porta sempre dietro quella tranquillità che precede il giorno di festa (leopardiane memorie :)). Arriva dopo una settimana di lavoro, orari serrati e ritmi imposti da rispettare. Arriva dopo una mattina in cui la sveglia tace, lasciandoci godere del tempo in più da passare sotto le coperte, senza l’ansia di fare tardi.
Il sabato pomeriggio arriva dopo una mattinata spesa lentamente tra faccende domestiche e momenti di relax. Una colazione che si prolunga più del solito, una rassettata alle stanze che finalmente possono prendere un po’ di aria fresca mattutina, l’odore del bucato steso nella “stanza dei panni”.
Ma soprattutto, il sabato pomeriggio, arriva prima della domenica, quando il tempo da dedicare a noi e alle “nostre cose” ha la possibilità di stiracchiarsi e raggiungere la giornata successiva.
Di nuovi ingressi e della pratica dell’accoglienza
Dicevo, avevo già previsto tutto.
Già mi vedevo, quel sabato, con una tazza di tisana fumante e aromatica stretta tra le mani e una fetta di torta nel piattino decorato, proprio lì di fianco. Quel pomeriggio avrei dovuto accogliere i miei ospiti e allo stesso tempo festeggiare un nuovo ingresso in famiglia.
Non un festeggiamento rumoroso, che quella gattina ne aveva già visti e vissuti troppi di scombussolamenti. Volevo però dare un senso a quella giornata, per ricordarla come una giornata dedicata all’accoglienza lenta, calda e rassicurante.
Per l’arrivo di Moira, piccola pelosona magrissima e spaurita, ho scelto la torta della nonna, la mia preferita.
Ho da sempre un debole per la crema pasticcera. Adoro la sua consistenza liscia e vellutata, quel sapore pieno di uova e l’aroma leggero del limone che riempie le narici prima ancora di sentirlo in bocca.
E la adoro ancora di più se a fargli da contrasto è un guscio croccante di pasta, burrosa al punto giusto da renderla il completamento perfetto per la viscosità della crema, che preparo con soli tuorli e addenso con amido.
La mia torta della nonna
La ricetta della torta della nonna che seguo da sempre, ci fu passata su un foglietto giallo strappato da un’agenda almeno 25/26 anni fa. Abitavamo ancora a Bibbiena e dal giorno che ci è stata consegnata dalla signora dello “stradone”, è diventata la nostra ricetta di fiducia.
Ricordo benissimo, non la prima volta che l’ho preparata, ma la prima volta che l’ho cotta nel forno della nuova casa in cui ci siamo trasferiti 20 anni fa.
Era estate e, come di consuetudine, il portoncino di ingresso era aperto sul giardino. Lì di fronte, il nostro vicino di casa era intento a sistemare delle cose nell’aiuola confinante con la nostra proprietà. Eravamo arrivati da poco e ancora non avevamo grande confidenza con il vicinato. Ma quel giorno, non ha potuto fare a meno di alzare la testa, guardare nella nostra direzione ed esclamare: “Che profumo di dolce!”.
La torta della nonna che avevo messo nel forno, stava facendo arrivare ovunque l’aroma dolce di zucchero, vaniglia e limone, inebriando un afoso pomeriggio.
Tolta dal forno, ho fatto passare giusto il tempo che si raffreddasse un po’ per cospargerla di zucchero a velo, ne ho tagliato un triangolo generoso e l’ho offerto al vicino, ingolosito dall’odore.
È iniziato così, con quel trancio di torta della nonna, un lungo e pacifico rapporto di vicinato.
Visto il successo, mi sembrava un’ottima occasione per iniziare un nuovo rapporto di convivenza con un’amica a 4 zampe.
Naturalmente, l’imprevisto è arrivato puntuale come al solito: sabato pomeriggio non ho avuto nessun ospite a cui offrire una fetta di torta e neanche ho fatto in tempo a cuocerla, visto che la gattina sono andata a prenderla personalmente per accompagnala a casa.
La new entry tuttavia c’era, l’occasione di festeggiare anche e così, ho cotto la torta con calma e l’ho messa da parte per la colazione della domenica. Una domenica assolata di fine gennaio, con una gattina che mi faceva le fusa accanto e un bambino che mi saltellava intorno felice.
Torta della nonna
Ingredienti
Per la frolla
- 2 uova
- 120 g di zucchero
- 150 g di farina 00
- 150 g di farina macinata a pietra tipo 1 (oppure tutta 00)
- 100 g di burro (a temperatura ambiente)
- ½ bustina di lievito per dolci
- ½ limone (succo)
- scorza di limone
- 1 pizzico di sale
Per la crema pasticcera
- 6 tuorli
- 140 g di zucchero
- 45 g di fecola o altro amido
- 400 ml di latte intero
- 100 ml di panna fresca
- scorza di limone
- vaniglia
Per la decorazione
- 40 g di pinoli
- zucchero a velo
Preparazione
Preparate la pasta frolla
- Setacciate la farina, disponetela a fontana e aggiungete tutti gli altri ingredienti necessari per la base.
- Lavorate velocemente, formate un panetto e mettetelo a riposare in frigorifero per almeno un'oretta.
Mentre la frolla riposa, preparate la crema
- Mettete a scaldare latte e panna in un pentolino insieme ai semi e alla bacca di vaniglia.
- In un altro pentolino, lavorate con una forchetta i tuorli con lo zucchero e l'amido.
- Quando il latte sarà arrivato quasi ad ebollizione, versatelo nel composto di uova filtrandolo attraverso un colino a maglie fitte.
- Riportate su fuoco basso e girate lentamente, sempre nella stessa direzione, con un cucchiaio fino a che la crema non inizia ad addensarsi.
- Una volta che avrà raggiunto il bollore, potete togliere dal fuoco ed aggiungere della buccia di limone grattugiata.A me piace fare così, cioè aggiungere la scorza grattata a fine cottura perché secondo me dà un bell'aroma alla crema. Se però volete una crema perfettamente liscia, tagliate delle strisce di scorza dal limone (sempre facendo attenzione a non includere il bianco che dà l'amaro) e mettetele a bollire nel latte insieme alla vaniglia.
- Una volta pronta mettete la crema a raffreddare, mettendo a contatto della superficie della pellicola alimentare. In questo modo eviterete che si formi la crosticina sopra.
- Mentre la crema si raffredda, togliete la pasta dal frigorifero e tagliatela, lasciando 1/3 dell'impasto da parte: vi servirà per fare la copertura.
- Stendete sottilmente la parte più grande di impasto tra due fogli di carta forno e mettetelo in una teglia per crostate di 26 cm di diametro.
- Riempite con la crema ormai fredda e livellate.
- Spezzettate con le dita la rimanente pasta sopra alla crema: la copertura dovrà assomigliare a grandi briciole irregolari cosparse sulla torta.
- Aggiungete i pinoli a pioggia e mettete a cuocere in forno già caldo a 175° per 40' circa.
- Quando avrà preso un bel color nocciola, togliete dal forno, lasciate raffreddare e cospargete di zucchero a velo.