I momenti difficili arrivano così, senza preavviso.
Non li prevedi, non ti avvertono e non ti rimane che chiederti il motivo di quella presenza così ingombrante e non richiesta. Non puoi far altro che cercare di affrontarli, riposizionarli, guardarli da una prospettiva che ti consenta di diminuirne la portata.
Mantenere l’attenzione concentrata in avanti, su quello che c’è oltre quel fastidioso ostacolo, consente di guardarli di lato e scegliere una traiettoria per oltrepassarli.
Che poi non significa cancellarli o aggirarli ma semmai conoscerli meglio e lasciarli indietro.
Si tratta di un esercizio che richiede impegno, ma che dà anche soddisfazioni. Focalizzarsi su ciò che è oltre le difficoltà è l’unico modo che ho per trovare la strada per andare avanti, fino a che, voltandomi, non vedo quegli ostacoli in lontananza, piccoli e superati.
Succede però a volte che quella strada laterale proprio non riesco a trovarla.
I momenti difficili mi guardano dritto in faccia e l’unica via possibile è quella che punta verso di loro.
Forse si fanno così prepotentemente evidenti perché dietro di loro c’è qualcosa: una nebbia, un grigiore troppo fitto per consentirmi di concentrare l’attenzione sull’oltre.
Sono fatti di tante cose quegli ostacoli: obiettivi non raggiunti, traguardi illusori ma soprattutto assenze, mancanze, delusioni.
Gli appigli su cui ho sempre pensato di poter contare, si fanno deboli non per volontà o cattiveria, ma solo perché non possono tenermi a galla: sono appigli, non zattere su cui sdraiarsi.
Come completamento di questa situazione, già fastidiosa di suo, arriva anche, puntuale come sempre, la sensazione di non trovarsi al posto giusto, di non essere nel momento giusto, di trovarsi in situazioni che non mi appartengono o non sono fatte per me.
Ora, su questa strada sconosciuta, fangosa, grigia e con la nebbia che ostacola la vista, ci sono due possibilità.
Bloccarsi, accoccolarsi a terra ed aspettare che la nebbia svanisca o alzarsi e concentrarsi su qualcosa che mi faccia andare avanti, anche senza sapere bene dove.
Scelgo di camminare e mentre lo faccio cerco di riconoscere cose familiari, come il rumore dei passi oppure, in un gioco inconsapevole, trovo un mio ritmo personale. Proprio come quando, camminando su una strada fatta di lastre di pietra inizi a concentrarti affinché il tuo passo sia lungo abbastanza da poter seguire la direzione dello spazio che rimane tra una lastra e l’altra.
O come quando cerchi velocemente il sassolino che faccia pressione esattamente al centro della pianta del piede.
Certo, questo giochetto fa perdere di vista panorami e mete lontane. Ma queste ho deciso di godermele quando migliorerà il tempo.
Ora ho scelto di concentrarmi sui miei passi, sulle fughe delle lastre di pietra, sui sassolini, sulle piccole cose che mi fanno sentire al posto giusto.
Ed il concentrarmi sui dettagli mi porta sempre verso la cucina, con pochi e semplici ingredienti tra le mani per un piatto saporito e concreto.
I carciofi ritti ripieni
I carciofi ritti sono una ricetta di casa. Si preparano in questa stagione, quando si trovano i carciofi e quando ancora il caldo stenta a farsi sentire, per cui non ci facciamo troppi problemi a mangiare un bel piatto succulento (a dire il vero io non me ne faccio neanche in estate quando, con orgoglio, mi concedo una bella carbonara con aggiunta di fiori di zucca).
Gli ingredienti necessari sono pochi. Proprio per questo è fondamentale sceglierli con cura.
Carciofi teneri e giovani, un ciuffo generoso di prezzemolo fresco, una punta di aglio e qualche foglia di mentuccia.
E poi lui, l’ingrediente principe: un buon rigatino saporito, preferibilmente proveniente da allevamenti allo stato brado e con una buona dose di grasso.
Sarà proprio questo a dare gusto al piatto visto che, sciogliendosi in cottura, si legherà al pan grattato rendendolo morbido e sapido.
Per prepararli ho scelto dei carciofi che ho acquistato al mercato dei coltivatori diretti, due fette spesse di rigatino di “Salumi del Casentino” e la mentuccia raccolta ai bordi della pista ciclabile, nella parte che scende verso il fiume.
Aspettando di sentirmi al posto giusto e nel momento giusto, intanto vi offro i miei carciofi ritti toscani.
Carciofi "ritti"
Ingredienti
- 6 carciofi
- 260 g di rigatino
- 120 g di pan grattato
- 1/2 spicchio aglio
- prezzemolo
- mentuccia
- sale
- pepe
- olio
Preparazione
- Pulite i carciofi eliminando le foglie esterne più dure. Lasciateli interi così come sono.
- Passateli leggermente fuori con del limone per non farli annerire e metteteli nell'acqua acidula.
- Utilizzate i gambi dei carciofi prelevandone solo la parte più interna e tenera e mettete anche questi nell'acqua acidula.
- Tagliate a cubetti il rigatino, aggiungete un mazzetto abbondante di prezzemolo fresco, un paio di foglie di mentuccia, i gambi dei carciofi tagliati a pezzetti e tritate.
- Aggiungete al composto così ottenuto il pan grattato ed amalgamate bene. Il composto deve risultare abbastanza consistente da formare una polpetta che mantenga la forma.
- Se avrete usato del rigatino molto saporito, non avrete bisogno di aggiungere altro sapore. Vi consiglio comunque di assaggiare il composto con cui farcirete i carciofi e, nel caso aggiungere un pizzico di sale ed una macinata di pepe.
- Aprite più possibile i carciofi avendo cura di non romperli. Dovrete cercare di allargare le foglie spingendo con le dita. Per aiutarvi battete su di un piano il carciofo in modo che si allarghi.
- Salate leggermente l'interno e iniziate a riempire gli spazi vuoti che avrete creato con il composto di rigatino e pane pressando bene.
- Una volta farciti tutti i carciofi, disponeteli in un tegame che consenta di cuocere piano senza far attaccare i carciofi.
- La dimensione del tegame che userete deve essere tale da consentire ai carciofi di stare ben stretti, quasi pigiati. I carciofi dovranno infatti rimanere "ritti" e non allargarsi troppo: il ripieno in cottura tenderà ad assorbire umidità e ad espandersi.
- Una volta sistemati, aggiungete acqua fino a coprire per metà i carciofi. Aggiungete dell'olio extra vergine di oliva e mettete a cuocere, a fuoco basso e coperti per circa 50', avendo cura di aggiungere un pò di acqua nel caso in cui i carciofi si asciughino troppo.